E dopo Cabianca su Osca...
C’ero anch’io, nell’estate del ’53, alla curva di Mammarella dove i bolidi del circuito di Collemaggio urlavano nell’affrontare il primo tornante. Vinse Cabianca su Osca. Stavolta, nell’albo d’oro ci siamo finiti noi, al termine di un week end di motori e meraviglie paesaggistiche. Davvero affascinante questo Abruzzo aquilano che ci è passato davanti, con Rocca di Mezzo, il Sirente, il convento di San Francesco a Fontecchio, i pianori del Gran Sasso, l’antico borgo di Santo Stefano di Sessanio. Primi il sabato con nove centesimi di margine su Arcieri-Grigolo (Porsche 356), saliti a una quarantina la domenica. Terzo Mimmo Patara, Fulvia Zagato. Noi sulla Fulvietta 1.216, leva lunga, del ’66 di fratel Riccardo (l’Aurelia B22 era stata strapazzata e bloccata nel meccanismo dell’acceleratore dallo sventurato Feliciani…). Complimenti. Soprattutto agli organizzatori, bravissimi al loro esordio.