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Un mese in America Centrale, da Panama a Vera Cruz, il grande porto messicano. Seimila chilometri e sette nazioni, dal 16 febbraio al 16 marzo dell'anno prossimo. Strade sempre asfaltate e iscrizioni aperte a qualsiasi tipo di auto storiche. Organizza John Bridgen che può vantare al proprio attivo lo svolgimento di grandi rally in Asia e in America. Questo evento promette superbi scenari, classici hotel coloniali, foreste, vulcani e soprattutto una scorpacciata di tutti i siti archeologici del grande impero dei Maya. Il costo (16.750 sterline) può essere definito contenuto considerando gli standard inglesi. Certo, poi bisogna aggiungere le spese per il container e i voli, ma si tratta di una grande esperienza di vita e motori. Tutti i particolari su www.bespokerallies.com
Il circuito Città di Avezzano sta diventando un must, il passaparola ha varcato addirittura i confini italiani e ci sono pochi ma solidi motivi per spiegare un simile successo. Innanzi tutto é una bellissima manifestazione, col circuito cittadino in notturna, migliaia di appassionati a fare ala e applaudire i concorrenti, tutti rigorosamente a bordo di auto roadster e barchetta. Poi, la "notte bianca" che si svolge in piena estate é un'attrazione speciale. Infine si é ospiti degli organizzatori. I quali anche quest'anno hanno bandito l'uso di computer e diavolerie varie: solo i vecchi cipolloni per spaccare il centesimo. E pare che ci sarà pure una classifica riservata ai giornalisti...
La vecchietta di casa (la mamma di Roberto) ha compiuto cent'anni, l'abbiamo festeggiata in famiglia, noi due figli, i tre nipoti, le nuore. Lei continua a dire che non ci sente più (ha passato parte della giornata a rispondere a tutte le telefonate di auguri), che ci vece poco (non si é persa la puntata di "Un posto al sole"), che non si ricorda più niente (però continua a fare le parole crociate della Settimana Enigmistica!). Un secolo di vita é un bel traguardo. Arrivarci nelle sue condizioni fisiche e mentali é un augurio da fare a chi si vuole bene davvero.
Bel successo italiano al XVI Rallye di Montecarlo per auto alimentate con energie alternative. Ha vinto l'equipaggio formato da Nicola Ventura e Guido Guerrini che con la loro Fiat 500 Abarth a metano hanno preceduto l'Alfa Romeo Giulietta di Massimo Liverani. Terzo posto per la Toyota Prius di Christophe Poncet. Quasi cento concorrenti si sono concentrati nel Principato di Monaco già da venerdì per affrontare sette prove speciali e mille chilometri di gara. Un piccolo giallo ha scombussolato il primo giorno la classifica per via delle pesantissime penalità affibbiate a ben 64 concorrenti per un eccesso di velocità in un tratto dove vigeva il limite di velocità di 50 chilometri orari. Ma si trattava di un test in cui si doveva mantenere la media di 49,300 all'ora. La direzione di gara alla fine ha cancellato le penalità considerando che i concorrenti partivano da fermo e che per raggiungere la media imposta era inevitabile superare nel tratto iniziale i 50 all'ora. Ventura-Guerrini, noni assoluti dopo le prime tornate, si sono scatenati nei tratti più impegnativi e, con una condotta di gara davvero impeccabile, hanno agguantato la vittoria, bissando così il successo del mese scorso nella prima prova del mondiale FIA, lo Snow Trophy disputato sulle Alpi. Terza prova del mondiale sarà a metà maggio la San Marino-Vaticano. Ci saremo anche noi.
Philip Young é morto. Quella dannata, banale caduta dalla motocicletta in Birmania ci ha portato via per sempre il più burbero degli amici, l'organizzatore principe dei più grandi rally internazionali. Solo lui era capace di inventarsi gare come il Giro del mondo in 80 giorni o la Pechino-Parigi (la prossima, giugno 2016, sarebbe stata la quinta: iscrizioni chiuse con 30 mesi di anticipo, 120 equipaggi da 26 paesi diversi!). Per vent'anni lo abbiamo considerato come la nostra stella cometa, organizzando la vita motoristica che ci appassiona secondo le sue proposte, sempre geniali, innovative, avventurose. Ci ha portato in Himalaya, due volte in Africa, in Pakistan e in Iran, nel deserto del Gobi e in Alaska. Ci ha fatto inviperire ed esaltare, ci ha riempito l'esistenza di ricordi indimenticabili. Lo abbiamo seguito praticamente in tutto il mondo. Decidendo di saltare, pur di ripetere l'avventura in Mongolia, la gara che per la prima volta portava un rally occidentale in Birmania. Dove Philip ha perso la vita, a 67 anni, mentre stava facendo la spola tra le palazzine dei vari uffici doganali, per agevolare come sempre il transito dei "suoi" concorrenti. Nessuno potrà prendere il suo posto. Nemmeno nei nostri ricordi.
Da Singapore a Mandalay, un mese intero di lotta ma Gerry Crown (83 anni, due trionfi alla Pechino-Parigi) stavolta non ce l'ha fatta. Ha vinto la Porsche di Peter e Zoe Lovett. E dire che proprio il penultimo giorno Crown era riuscito a tornare in testa con due striminziti secondi di vantaggio. Ultima tappa, percorso misto con media imposta e controlli segreti. Crown ha preso dieci secondi di penalità, i Lovett sette. E così, per un secondo ha vinto la Porsche! Tra le anteguerra, come al solito, trionfo delle Chevrolet Fangio coupé, tutti loro i tre posti del podio. Ma l'applauso più convinto e sincero va a David e Karen Ayre che ancora una volta sono riusciti a portare a termine un rally massacrante a bordo della loro immortale Itala del 1907!
Philip Young, l'organizzatore, se l'é vista brutta. Per agevolare il passaggio dei concorrenti, stava andando avanti e indietro in motocicletta al confine tra Birmania e Thailandia. É caduto a terra e ha battuto la testa. Lo staff medico lo ha ha fatto trasferire in ospedale a Bangkok.
Comincia da lontano questo conto alla rovescia. Ma se i preparativi per la Pechino-Parigi (P2P come abbreviano gli inglesi) non fossero già a buon punto, saremmo davvero nei guai. Una delle caratteristiche di questo genere di gare é che la durata non si misura nei giorni di competizione. L'adrenalina (anche se qualcuno in famiglia la chiama diversamente: ansia) comincia a salire mesi e mesi in anticipo; non dico che siamo già in gara, ma poco ci manca. La Giulia é in officina a Seregno, a giugno cominceranno le comparsate con la Scuderia del Portello, le conferenze, le speranze di stringere con gli sponsor. A novembre il primo week end in Inghilterra con briefing e prove di navigazione. E intanto, su Repubblica Motori una nostra esauriente anticipazione che va letta assolutamente.
Il Raid dell'Etna come un sentimento? Abbiamo risposto a questo interrogativo interiore scrivendo per Repubblica Motori un articolo di presentazione. L'invito a tutti i nostri followers é ovviamente quello di andarlo a leggere e cliccare "mi piace" se risulterà di vostro gradimento. Ma quello che più importa é consigliarvi di sbarrare le date (27 settembre-3 ottobre) in cui si svolgerà questa manifestazione, giunta alla diciottesima edizione. La novità assoluta sarà giungere a Lipari con una motonave riservata e sbarcare le nostre storiche per una giornata intera di festa isolana che prevede anche una "speciale" lungo il periplo dell'isola, prima volta alle Eolie di un evento del genere. E poi, Cefalù, la mitica corsa in salita Messina-Colle San Rizzo, l'autodromo di Pergusa, la scalata dell'Etna, la Coppa delle Dame in notturna, le dimore nobiliari che aprono tavoli e saloni agli ospiti. Andiamo vero?
Si svolgerà tutta in Italia la ventottesima edizione della Classic Marathon. Partenza da Lecce il 14 giugno, tappe a Matera, Salerno, Pescara e San Marino, arrivo a Brescia. Magnifici scenari, cameratismo, gastronomia e divertimento secondo la formula inglese. Il che vuol dire mettere da parte tutta l'italica strumentazione elettronica per spaccare il centesimo, utilizzare solo un buon Tripmaster d'epoca per calcolare le distanze, seguire i perfetti road book e rispettare le medie imposte. Molto accurate le distinzioni per tipo e anzianità delle vetture, ciascuno competerà unicamente contro pari grado in fatto di cilindrata e anno di costruzione (ricordarsi che gli inglesi - per stabilire l'età della vettura in gara - fanno sempre riferimento al primo modello costruito). Sinceramente poche le possibilità per iscrivere il proprio nome nell'albo d'oro: tanto per intenderci, la prima edizione, Londra-Cortina-Londra, fu vinta da Stirling Moss...
L'Africa é bellissima, farci un giro con le vostre auto storiche un sogno da realizzare fra un anno. Ci sono due manifestazioni programmate entrambe per l'ottobre del 2015. La prima porta la firma di Philip Young (quattro Pechino-Parigi, Giro del mondo, altre 60 gare di lunga durata...); la seconda é opera di Burt Rietbergen, un olandese che proprio dalla Pechino-Parigi 1997, vissuta da concorrente, ha tratto l'ispirazione per cambiare ruolo. Adesso organizza eventi che sono davvero tagliati su misura per i partecipanti. Il suo prossimo Safari parte da Città del Capo e lì torna dopo un ampio giro verso Namibia, cascate Vittoria, i grandi parchi del Botswana e le meraviglie della Golden route. Tre settimane, 9.000 chilometri di gara, 27.500 euro che comprendono tutto, anche il trasporto della macchina. Se non volete partecipare con la vostra auto portandola fino all'estremo punto meridionale dell'Africa, Burt vi mette a disposizione - allo stesso prezzo - un fuoristrada 4x4. Young ha Madrid come base di partenza e, dopo la picchiata verso Gibilterra, prevede una dozzina di giorni full immersion nel Sahara, toccando tutti i mitici percorsi verso dune e monti dell'Atlante. Gran finale a Marrakech e possibilità, per gli equipaggi italiani, di prendere per il rientro il ferry Tangeri-Genova.