La fiaba del Palazzo dei Venti

Samode
19/02/2013

Questa Jaipur tutti dicono che è piena di fascino. Ma sarà che di bellezze ne abbiamo viste così tante, sarà l’orda dei turisti che ci ha circondato dovunque; fatto sta che, per noi, la capitale del Rajasthan non rientra nella top ten delle meraviglie indiane. L’Amber Forte è maestoso però girovagarlo tra i venditori che ronzano in continuazione, americani e giapponesi che sciamano dai pullman, le guide che gridano per farsi sentire da tutto il gruppo... Insomma, bello da vedere, ma da fuori e in lontananza. Il City Palace rientra nella regola. Un po’ di emozione invece per il Palazzo dei Venti, questa facciata di cinque piani che sembra materializzarsi da un racconto di Sheherazade, un alveare di merletti rosa che serviva unicamente alle dame di corte per guardare il sottostante via vai del brulicante mercato senza esser viste. Privilegio che spettava unicamente ai sovrani, compreso quel Sawi Madho Singh I che pesava 250 chili, era alto più di due metri e aveva 108 mogli da compiacere. Tutt’altra passione rispetto al collega Jai Singh, passato alla storia per avere schifato harem e guerre ed essersi invece dedicato allo studio dell’astronomia. Il suo osservatorio è una biblioteca tradotta nel marmo, meridiane di 27 metri, azimuth, rotazione dei corpi celesti e via dicendo. Ultime dal rally: saremo tutti classificati a pari merito, sia chi è stato sempre nei tempi (eravamo rimasti una mezza dozzina) sia chi la tabella oraria l’aveva buttata già il primo giorno.