Questa nostra piccola Giulia sa che il suo compito alla Pechino- Parigi 2016 é uno solo: riportarci a casa. E non si tratta di una sfida da poco. A falcidiare la carovana sarà la Mongolia, un percorso nel nulla con prove speciali micidiali. Ore e ore di vibrazioni, buche e pietraie. Cedono gli ammortizzatori, gli attacchi del motore e del radiatore, tutto il sistema dello scappamento… Bene: questa sarà la seconda Giulia che la Scuderia del Portello ci mette a disposizione. Con la prima facemmo un mese di vagabondaggio per l'India, unico problema la dinamo che fu alla fine sostituita con un alternatore. Ci siamo comunque trovati così bene che quando abbiamo dovuto scegliere la macchina per questa nuova avventura, la risposta è stata “Eternamente Giulia”. Sarà così che la chiameremo. L’impianto elettrico è stato revisionato e raddoppiato, come pure le pompe della benzina e il parascocca. I Sedili sono quelli rinforzati dell'Alfa 2000, ci sono due cassoni di metallo per tutti i ricambi possibili, addirittura un parabrezza di scorta in policarbonato. Alberto Spotti, il mitico preparatore del Portello, ha piazzato al centro del cruscotto un fanalone rosso: "Quando si accende, spegni subito il motore! Vuol dire che l'olio quasi non c'é più. Se aspetti che sia l'indicatore della pressione a dirtelo, il motore é bello che fuso...". Gli ho chiesto allora perché aveva spostato così in alto il rabbocco dell'acqua. "É un segreto che imparammo alla Londra-Sydney", ha risposto sghignazzando. "Forse al ritorno ti dirò perché sta lì. Ma solo se questa bella Giulia me la riporti a casa!"