06/10/2023
Da Aqaba sul Mar Rosso a Dubai nel Golfo Persico. Tutta l’Arabia in 16 giorni di gara, dalla Giordania all’Oman, traversando verso oriente il regno saudita per finire negli Emirati. E quindi, meraviglie in abbondanza come le strutture scavate nella roccia della città di Petra, le depressioni del Mar Morto, Wadi Rum e l’accampamento cinque stelle nel deserto, Medina e Jedda. E poi il deserto sconfinato, vallate e massicci imponenti e l'Oasi di Liwa, con le dune di sabbia che crescono in ampiezza, cumuli dorati che diventano la caratteristica dominante in tutta questa parte del viaggio. E infine, riferimenti storici, culturali e religiosi di alcune delle civiltà più significative della storia.
Un rally per 47 equipaggi provenienti da 15 nazioni diverse, a bordo delle automobili che più solide e affidabili non si può. Un terzo sono anteguerra, la più antica (1914) è una American la France, un gigante di 9.000 cc. La piloterà Tomas de Vargas Machuca, chairman di Hero-Era, la società inglese numero 1 nell’organizzazione di gare storiche di lunga durata. La “Bestia” verrà schierata l’anno prossimo anche alla partenza dell’ottava edizione della Pechino-Parigi, il cui percorso prevede due tappe in Italia.
In questa avventura araba figurano anche alcune “piccole automobili”: Fiat 124 rally, Lancia Fulvia HF 1.600, Alfa Romeo TI. L’unico pilota italiano è Marco Fila, a bordo di una Porsche 1911. Lo ritroveremo al via dalla Grande Muraglia anche l’anno prossimo, come molti dei partecipanti a questo Badawi Trail in programma dal 10 al 26 settembre.