Ray Carr è il concorrente più anziano del rally: ha 76 anni, tre anni fa ha concluso con noi la Pechino-Parigi, sempre alla guida di una Ford convertibile del ’39. Abita in Pennsylvania, meno di due ore da Newark. Ci ha invitati tutti a casa sua. Sono venuti a prenderci due pullman, all’arrivo jazz band di sei elementi e champagne. Poi, lungo i viali, le bandiere di tutte le nazioni che abbiamo attraversato. Giornata bellissima con menu hollywoodiano, la scelta dei vini semplicemente sbalorditiva (c’era pure il Fontana Candida!). Il catering aveva portato una specie di treno attrezzato per il pranzo: si saliva da una parte, si veniva serviti, si scendeva dall’altra, ci si sedeva sotto un grande tendone nel giardino, vicino al lago privato. In garage, tra le altre, una vettura a vapore e una elettrica del 909 che viaggia tranquilla e silenziosa (ha completato due volte la coast-to-coast). Alla fine, il padrone di casa ha regalato a tutti una cornice d’argento con il logo Around the World e la maglietta sociale. Che dire del vecchio Ray? Oggi era un uomo felice, nella sua villa con gli amici delle corse più pazze. Noi gli abbiamo portato in regalo una mappa del mondo un po’ particolare, Italocentrica per così dire. “Arrivederci a Roma!” ci abbiamo scritto sopra col pennarello. Significativa l’assenza, tra gli invitati, dei responsabili dell’organizzazione. C’erano tutti i meccanici, ma né Philip Young né i direttori di corsa. Sarebbe stato come se, alla fine dell’anno scolastico, uno avesse invitato alla festa anche il preside…Domattina, si portano le macchine in aeroporto. Il gigantesco Antonov è già arrivato, se ne vede la sagoma da lontano, ai bordi delle piste. Noi partiremo nel pomeriggio, sbarcando a Marrakesh la mattina di dopodomani. L’aggiornamento del sito subirà una sospensione. I lettori più appassionati dovranno rassegnarsi a questo digiuno forzato. Poi, però, la scorpacciata finale.