Prima giornata di sosta a Ulaan Bataar, domani si ripartirà verso nord ovest, cinque notti in tenda, una speciale dietro l'altra. I collegamenti internet saranno improbabili, quindi i lettori che si sono assuefatti a queste note rischiano crisi di astinenza. Oggi lo spettacolo del rally é andato in scena su due palcoscenici: un grande parcheggio dietro l'hotel, per le riparazioni e i controlli di routine; e poi la sede dei Nomads, l'organizzazione di appoggio in Mongolia, per gli interventi di meccanica più importanti. É lì che giaceva la Giulia dei Guasti padre e figlio, che si sono ringalluzziti quando hanno avuto la conferma che un loro amico era riuscito a imbarcarsi in extremis su un volo Aeroflot per Ulaan Bataar portando con sé un kit di valvole di ricambio. Viaggio patrocinato da Sara Cucci, funzionaria dell'ambasciata italiana a Pechino, che ha preso a cuore la vicenda e che é riuscita a ottenere per il latore delle valvole un visto Mongolo "a vista" (in genere ci vuole una settimana...). Merito suo se l'equipaggio riuscirà dopodomani a raggiungerci tornando in carovana con un solo giorno di ritardo. Tra le altre, pubblichiamo qui sotto una foto misteriosa. Si vede Lorenzo Castellini a testa in giù, assistito dal professor Puddu. Loro hanno detto che stavano cercando di aggiustare il clacson. Un maligno ha invece insinuato che stanno mettendo a punto - visti i risultati conseguiti sul campo e i troppi errori commessi - un nuovo sistema di navigazione per indovinare domani la pista da seguire...