Una corsa amara
Prima gara di durata, una settimana partendo da Roma e passando da Tolentino, Rimini, Lucca e Vallelunga. Noi con l’Aurelia B22 alle primissime uscite, agguerriti al punto da scalare in fretta la testa della classifica e rimanerci saldamente. Con il meccanismo di allora (punti negativi in base alla classifica della giornata) ci ritrovammo che all’ultima tappa potevamo permetterci di arrivare addirittura venticinquesimi senza compromettere il primo posto. E invece riuscimmo a perdere! In gran parte attribuimmo la colpa a uno scherzo: qualcuno, prima di una prova speciale, ci aveva tirato la levetta dell’acceleratore a mano e, alla prima sgassata per raggiungere nel tempo imposto il pressostato, il motore si spense facendoci prendere un mare di penalità. Rientrammo comunque tra quelli che l’ultimo giorno di gara, parteciparono al circuito di Caracalla determinando, collegati alla lotteria nazionale, l’assegnazione di premi milionari. Ma, amareggiati per lo stupido scherzo, non ripetemmo più l’esperienza. In compenso, per anni è stato il fratello Sandro a prendervi parte, “infangando” lo score.