Giro di Sicilia - Targa Florio 2002

05/06/2002

Da quando non pioveva?

Stavolta, per portare le Lancia Aurelia in Sicilia, ce ne andiamo col Jet che in meno di cinque ore ci sbarca in Trinacria. Accoglienza alla Ciriminna, con gustosissima cena palermitana. Sulla spider c’è Zica Capristano (ex Around the World e Inca) e la sua euforia portoghese. La mattina visita alle meraviglie aragonesi del palazzo reale, partenza al tramonto. Non vanno le luci posteriori, non andrà per tutto il giro il motore della B22, tarpato nella sua proverbiale esuberanza. Quattro specialisti diversi ci daranno risposte diverse, salvo poi scoprire, alla fine, che la batteria si era semplicemente scaricata e stava morendo. Undicesimi al termine del giro, vinto da Aghem ma dominato da Passanante che si rifà alla Targa Florio (noi, dodicesimi). C’è Valerio Bettoja, presidente del Registro Mercedes, e un invito al “Ritorno alle origini”, viaggio a luglio verso Stoccarda e la Selva nera. Ci saremo e sarà la prima uscita dell’ultima arrivata, la Mercedes per la quale è stata finalmente scelto il nome di battesimo: Guendalina bla bla. Il giro come al solito è stato tecnicamente molto scarso: tutte le prove lunghe sulla carta venti metri (in realtà, molto meno) con tempi che andavano dai cinque ai dieci secondi. Insomma, passaggi lentissimi, siciliani sempre più bravi, noi in affanno. Il giorno della Targa, pioggia dopo mesi di siccità. Noi senza tergicristalli, quasi eroici a completare i due giri. Otto auto incidentate sulle curve in contropendenza. Ciri ci presta due batterie per tornare a casa. E ci fa scoprire un ristorantino sopra una specie di fiordo, a Porticello, da incanto. Ottima e abbondante la cena-premiazione alle cantine Corvo, con ostriche e ricci di mare.