Sono cinque anni che al Circuito città di Avezzano viene assegnata la Manovella d’oro, il massimo riconoscimento che l’ASI concede alle più belle manifestazioni italiane. C’eravamo già stati e l’incanto si è ripetuto: la Marsica vanta un territorio affascinante e girarla con le spider è davvero piacevole. La gara è infatti riservata a cento vetture tutte scoperte, quindi un festival di roadster e barchette. E proprio una Fiat 1.100 barchetta del ‘48 ci ha soffiato la vittoria. Io e Mimmone Patara abbiamo gareggiato con una MG roadster Collezione De Luca e, alla fine, avevamo il minor numero di penalità. Il coefficiente di anzianità ci ha “condannati” al secondo posto assoluto. Nessun rammarico però: a vincere sono stati due ragazzi e se questa disciplina comincia a coinvolgere anche i giovani, vuol dire che non tutto è perduto.
Come sempre, grande organizzazione e tanti spunti interessanti e memorabili: la cultura, con la visita alla “croce di ferro poggiata sulla pietra”, ricordo di Ignazio Silone, grande scrittore di Pescína e padre costituente; il folklore, con le 49 cantine aperte a Roccavivi per una puntata di enogastronomia da ricordare; la storia, col museo di Civita d’Antino dedicato al popolo dei Marsi; la “notte bianca” nel centro di Avezzano, con le auto a far finta di correre tra applausi e divertimento di 15mila persone. Da ritornarci assolutamente. Anche perché, dopo due secondi posti “per coefficienti”, dobbiamo rispettare il proverbio nel 2020...
(Foto di Achille Cortellessa)