Il modo migliore per festeggiare il 2000? Un giro del mondo in 80 giorni in gara con auto storiche. Come si fa a resistere a una proposta del genere? Dicemmo subito di sì e trovammo formidabili sponsor: Esso avrebbe garantito un terzo del budget, RaiSat Ragazzi altrettanto se avessimo riportato materiale televisivo per una miniserie. La Flavia coupé “Vagabunda”, dopo una ripassata inglese all'impianto elettrico, tornò nell’officina del mago Feliciani. Tre mesi per fare il periplo della Terra e gareggiare con uno stuolo agguerritissimo di concorrenti. Nella nostra categoria (classic sport) eravamo i più mingherlini di cilindrata, ma sapevamo che la Flavia si sarebbe ben difesa grazie ai freni a disco e alla trazione anteriore. Solita sosta benaugurante a Recco, dove ‘o Vittorio, il patron del ristorante, venne a salutarci e si meravigliò: “Ma andate fino a Londra con questa macchina?” Faticammo a spiegargli che a Londra ci sarebbe stata la partenza di una gara lunga 33 mila chilometri. E gli demmo appuntamento per il ritorno… A Londra Vagabunda fu parcheggiata prima in Berkley Square per mezza giornata e poi nel garage di un hotel a cinque stelle, per un importo pari a un mese di box a Roma. Incontro con Ciriminna da Palermo e la sua Fiat 1.100 B decappottabile del '48, poi tutti a cena con l’ambasciatore a casa di Mario Fridegotto, il gentile rappresentante della delegazione italiana a Londra. Brindisi, auguri. Tutto è pronto, la notte prima della verifiche si dorme come il principe di Condé alla vigilia della battaglia di Rocroi. Insieme a Ciriminna andiamo a bussare al numero 104 di Pall Mall, sede del Reform club, e scommettiamo una sterlina: torneremo a riscuotere la vincita – come il Phileas Fogg di Giulio Verne – fra 80 giorni.