É molto scaduta l'organizzazione della Pechino-Parigi. Lo spirito, innanzi tutto, non é più lo stesso. Troppa competizione, con troppi rischi, sono già quattro le auto cappottate. I percorsi sono infernali, fatti apposta per disintegrare le macchine e metterle sui camion, destinazione Novosibirsk. I camion vengono tutti gestiti dai Nomads, un'organizzazione mongola di appoggio; pare che il costo - esorbitante - sia di quattro dollari a chilometro (e Novosibirsk si trova a oltre 800 chilometri dal confine). Le auto che sono caricate pare che siano già 25. Ieri é stato fatto guadare un fiume vero e proprio, un concorrente é rimasto al centro della corrente, l'auto si stava riempiendo d'acqua, il pilota strillava terrorizzato. Un fuoristrada dei Nomads, che trainava le auto per il guado, é andato ad agganciare un'altra macchina sulla riva. Nessuno dei fuoristrada ufficiali, che pure erano presenti, é intervenuto. I meccanici, se gli chiedi di cambiare una balestra, rispondono: "No, questo é un lavoro che puoi fare da solo". Saranno stressati anche loro ma, per le esigenze dei percorsi scelti che frantumano le automobili, dovrebbero essere almeno il doppio. Stasera hanno chiuso le officine alle otto di sera. E a Novisibirsk, dove arriveremo tutti con un bisogno estremo di riparazioni, hanno già detto che si prenderanno anche loro un giorno di riposo.In Mongolia la benzina é stata pagata in anticipo a seconda della categoria. Ieri il camion é arrivato due ore dopo tutti i concorrenti e c'era una fila di tre ore e passa che ha convinto molti a comprarsela ai distributori che, oramai, si trovano dappertutto. Da stasera siamo in Russia, dopo un'intera mattinata a fare coda per passare la frontiera. A cena, nel tendone ristorante striminzito, il menu era questo: zuppone, piatto di "spaghetti alla bolognese", frittata", una mela. Molti malcontenti, molte le auto in partenza sui track. A qualcuno però va proprio bene: al padrone dei Nomads...