Tredicesimi assoluti, medaglia d'oro, secondi classe! Un exploit vero e proprio, assecondati da una Giulia che ha fatto faville e che in quest'ultimo giorno di gara (a Reims e a Parigi si andrà in trasferimento) ha confermato spunto e robustezza. Dovevamo gestire un vantaggio di tre minuti sull'immediato inseguitore, ne abbiamo persi due e mezzo in una stupida gimkana, conclusa arrivando al traguardo addirittura in senso contrario. Ultima prova sulla Croix de coeur, scalando la stradina tutta buche e tornanti che sta sotto la seggiovia. Mezzo minuto guadagnato e secondo posto di classe confermato. Siamo anche primi fra i sette concorrenti italiani. Volendo esagerare, nella speciale classifica delle "Desperate co-drivers", Rita é terza assoluta...
Due altri avvenimenti da segnalare. Tra le sue brave ferite di guerra, la nostra Giulia potrà annoverare anche una cicatrice a stella sul parabrezza, proprio all'altezza degli occhi del guidatore. Un sasso sparato da un camion l'ha ferita, ma preferiamo pensare che sia stata lei a parare il proiettile che poteva davvero far male. L'ingrato conduttore come l'ha ripagata? Perdendo il tappo della benzina...Fatto il pieno stavo andando a pagare, quando ho dovuto spostare la Giulia. Un po' di trambusto e così - da bravo rallista per caso - al ritorno non mi sono più ricordato del tappo. E ora? Semplice: come recita il manuale delle Marmotte Attempate al Volante, si rimedia con lo scotch americano (secondo comma: "Metterlo doppio e ricordarsi di fare un buchino per lo sfiato").
La tappa era stata mutata perché l'Albulapass era chiuso per la nevicata notturna. Ne abbiamo scalati altri tre, fra questi il malefico Furka, altitudine 2.436 metri sul livello del mare. Siamo rimasti a lungo dietro la Mini, poi in cima ci siamo fermati per le foto di rito. Ricorderemo l'intensità e la durezza del nevischio che ha cominciato a colpirci e il tepore con cui la Giulia ci ha riparato subito dopo. Già, il tepore: dopo cinque settimane di gara ho finalmente scoperto dove si annidavano le manopole del caldo-e-freddo. Erano nascoste sotto la paratia perennemente aperta della presa di corrente. Ed io che ero convinto avessero tolto tutto l'impianto del riscaldamento per una questione di alleggerimento sportivo...