C’è chi sta molto peggio

Bayankhonghor - Altay
04/06/2007

Deserto e sabbia, pietre e polvere, buche e tremendo ondulée. E ancora polvere, tantissima polvere. Tappa di 390 km, uno solo d’asfalto. Il concetto di vastità rappresentato in natura. Ma anche quello di desolazione. Rarissimi esseri viventi e noi che arranchiamo verso colline e vallate immense. Ma dopo 65 km, ecco un rumore infernale, stavolta è l’ammortizzatore anteriore sinistro. Tre tentativi di stringere i dadi allentati dopo che si sono persi i gommini. Ci aiutano tre camionisti fermi nel nulla. Quando si scottano toccando il collettore di scarico rovente, ridono. Ma il rumore rimane. Continua navigazione con il Gps per non perdere mai la traccia giusta tra le centinaia che si presentono davanti, Pietraie, sconquassi, botte tremende, macigni che non si riescono a scartare e che ci colpiscono duramente. Lungo la strada tante le macchine ferme, qualcuno ha già aperto la tenda e attende assistenza. Brutte notizie dal fronte Ciriminna, fermo da ieri per una rottura: ancora nessuno è passato a prenderlo. Stefano non ci ha potuto aiutare perché fino a mezzogiorno ha seguito una saldatura per conto di Theo…Qui ad Altay abbiamo una specie di suite, c’è anche la vasca da bagno ma l’acqua è gelata. Finita la cena alle 23, gli scudieri vanno a lavorare un po’ su Celestina. Senza di loro questa parte del rally, da tremenda si sasrebbe trasformata in infernale.