Lo sgroppino dopo focaccia, pappardelle ai funghi e spigola ai ferri ha concluso degnamente una cena tutta italiana. Cos'é lo sgroppino? Ma lo sanno pure da Vito e Dina, il nostro ristorante sotto casa, figuratevi a Budapest: gelato al limone emulsionato con prosecco. Certo, da Vito non spendereste 75 euro a testa, ma dopo un mese di astinenze culinarie, zupponi mongoli, spaghetti di soia, brodaglie russe e tante patate, sia benedetto e santificato lo sgroppino.
Giornata di totale relax, controlli di routine sulla Giulia al parcheggio e, dal momento che era giunta fresca fresca dall'Italia una copia di Ruoteclassiche, foto di prammatica della rivista e del mio reportage scritto durante la sosta a Ulaan Bataar. Ero stato facile profeta nel criticare la deriva esageratamente agonistica che stava prendendo il rally. Nelle prime prove speciali, lungo i sentieri di pietre e sabbia della Mongolia, i migliori avevano raggiunto medie sbalorditive, superiori ai 110 chilometri orari. Qualcuno adesso ha calcolato la media complessiva che é stata praticamente conseguita dalla partenza, considerando trasferimenti e speciali: i migliori hanno viaggiato a 80 km/h, e nella media vanno compresi gli attraversamenti di villaggi e città, i semafori, i rifornimenti di carburante, i molteplici lavori in corso, gli inevitabili errori di percorso, le soste fisiologiche.
Adesso ci attende l'ultima settimana, il 17 arriveremo a Parigi. In programma serata di gala all'Intercontinental e premiazione. É richiesto l'abito scuro, in pratica dovremmo vestire tutti in smoking (tuxedo per gli americani). A un amico, che si era preso l'incarico di portare i vestimenti a Parigi, avevo consegnato il meglio della mia collezione primavera-estate. Ieri l'altro mi ha fatto sapere che non potrà venire (Paolo, Paolo...) e così oggi ho cominciato a comprarmi camicia e pantaloni. Hanno la vita bassa e, dopo la cena di stasera, temo che ci sarà qualche sgroppino esorbitante in mostra.
