É morto Lord Edward Montagu, Ed per gli amici. E noi avemmo il privilegio di essere considerati tali. La nostra conoscenza risaliva alla prima riedizione della Pechino-Parigi, esattamente al primo settembre del 1997. Il rally era stato possibile organizzarlo soprattutto grazie ai suoi buoi uffici. Lui si presentò ai nastri di partenza fiero del numero 1 che era stato assegnato alla sua Vauxhall del 1915, che però fu la prima ad abbandonare il rally per la rottura del radiatore. Lord Edward fu ospitato sull'auto di un altro concorrente che, poco dopo, fu anch'egli costretto al ritiro. Montagu volle rimanere nella carovana, accomodante e felice. Dopo l'ultimo campeggio in Nepal, lo ricordo in mutande di lana fare la fila alle docce, due tubi nel muro con acqua gelida. Scherzava con un altro concorrente, Idris Shah, che sarebbe divenuto re della Malesia. Franco Ciriminna, che partecipava con una mitica Fiat 1.100 decappottabile, disse: "Lo so, purtroppo non mi crederà nessuno. Quando racconterò agli amici palermitani che un giorno, mentre in Nepal facevo la doccia con un lord e con un re..." Edward aveva creato nel 1952, nella sua sconfinata tenuta dell'Hampshire (nei pressi dell'abbazia cistercense del 1.204), il primo museo inglese di auto storiche. Milioni di visitatori, biblioteche, uno svincolo autostradale e una monorotaia. E il famoso Autojumble, gigantesca mostra-scambio estiva che attira folle appassionati. Bon vivant, cultore di jazz e teatro, con lui muore uno dei più grandi personaggi del mondo degli appassionati. Ma non il suo sogno, tanto meno le sue idee.