Il mondo alla fine del mondo e’ questa citta’ circondata dal mare della baia, da una foresta e da picchi sempre innevati: piacevole a vederla da quassu’ (hotel Las Hayas, pretenzioso ed elegante, ma 20 minuti per le valigie e 25 per due toast). Ci siamo arrivati contenti sia perche’ Ushuaya rappresentava la parte piu’ meridionale del viaggio sia perche’ come sempre qualcosa era andato storto. Il solito filo dell’acceleratore mi aveva dato l’impressione di staccarsi e cosi’ avevo subito azionato quello a mano. Sterrato, 4x4 che sorpassano da delinquenti, sofferenza per una strada tortuosa di montagna. Poi ci siamo accorti che l'acceleratore non era affatto rotto e cosi’ l’arrivo sotto l’arco e’ stato come un trionfo. Un gentile collezionista locale ci ha affidati a un meccanico che, oltre a sistemare il filo del gas, ha smontato e ripulito il carburatore (una crepa lo faceva insudiciare), rimesso i getti grandi, dato una sistematina alla porta che cede. Non ha voluto essere pagato. “L’ho fatto per passione” ha detto, “e poi siete italiani e gli italiani li tengo qui, nel corazon”. Commovente Ruben. Ce ne siamo andati guardando con un pizzico di orgoglio il tricolore che sventolava sull’antenna (lo issiamo agli arrivi importanti). Domani si torna a Rio Grande, dove ho prenotato un nuovo treno di gomme. E dove e’ purtroppo prenotata anche quella squallida stanza che da’ sul cortile, dietro l’oceano grigio e ringhioso.
WE CANT GO SOUTHER THAN HERE This city is the world at the end of the world. It is surrounded by the sea of the bay, by a forest and by mountains with the top always snowy. It is nice to see it from our hotel. We were very happy when we arrived here because Ushuaya represents the southern part of our trip. Like usual something went wrong. Accelerator gave us other problems. On gravel a few 4x4 over passed us raising a lot of dust so that we couldn’t see anything. When we arrived a kind fan told us where to go for repairing. Mechanic, Ruben, started to fit accelerator, cleaned air filter and opened carburettor (there was a little crack that permitted to dust to enter) and something else. He did not want money and when we insisted, he said “you are Italian and I bring you in my Corason”. Tomorrow we will go back to Rio Grande where I booked new tyres and where we will go to sleep in the same hotel with the wall in the front and the ocean in the back.