Montana, Wyoming, South Dakota: Vagabunda traversa senza tentennamenti anche questi tre stati, puntando diritta sul monte Rushmore, quello con le teste di quattro presidenti USA scolpiti nella roccia. Settecento chilometri trangugiati verso questo obiettivo. Otto dollari per parcheggiare la macchina, eccoci finalmente sotto il monte e…nebbia fitta! Le teste appena si intravvedono, inutile scattare foto, compare ogni tanto solo qualche segmento di faccia in lontananza. Rita non vuol perdersi lo shopping, per fortuna. Perché quando usciamo dal supermercato dei ricordini, ecco che la nebbia se ne è andata. Lo spettacolo è grandioso, enorme. Quattordici anni di lavoro, dal 1927 al 1941. Un colosso di scultura alto 70 metri. Eppure sarà appena la metà rispetto al Crazy Horse Memorial che sta sorgendo a una quindicina di chilometri di distanza: 141 metri di altezza, più della piramide di Giza, più dell’obelisco di Washington. Nessuno di noi lo vedrà terminato, perché sarà pronto fra cent’anni. Esistono i bozzetti, c’è un modello in scala 1/34, l’intera testa di Cavallo Pazzo è alta 30 metri ed è stata già interamente scolpita. Per dare un ordine di grandezza, il braccio sinistro proteso sarà lungo come un campo di calcio, l’occhio del gigantesco cavallo largo cinque metri. A questo sogno lo scultore Korkzac Ziolkowski ha dedicato tutta la vita. E’ morto 18 anni fa, ma figli e nipoti e volontari continuano l’opera. Che è stata voluta nel ’39, in cima alle Black Hills, dal capo Sioux Henri Standing Bear. Cominciata dieci anni dopo, sarà la scultura più grande del mondo. Servirà a onorare un guerriero e i suoi ideali, un popolo fiero e una cultura che -nonostante tutto- non è stata spazzata via dal gentile uomo bianco.