“Toh, c’è una Flavia!”. Alla nostra Vagabunda che sta per ripartire, si affianca una Bmw. Dentro c’è un italiano. Ha la tuta da meccanico. Gli chiediamo subito dove è possibile comprare un ammortizzatore. “Seguitemi, ho un’officina, ci penso io”. E’ Silvano Fattor, novarese, 80 gare in Formula 3, poi un brutto esaurimento nervoso, il consiglio di cambiare aria. Prima Toronto, poi Victoria (“Una delle città più belle del mondo”, dice, “ma soffrivo troppo di dolori reumatici”), infine Kamloops. L’officina è linda, l’accoglienza è un salotto con una Jaguar E restaurata alla grande in esposizione. Va a comprare l’ammortizzatore adattabile, i meccanici lavorano per sistemarlo. Noi prendiamo il caffè: Silvano è entusiasta del Canada, degli spazi, della tranquillità. Due figli grandi sistemati benissimo (uno commercia in pellami, l’altro ha tre negozi di parrucchiere). Lui va a caccia, a pesca (“Conosco certi laghi dove si prende anche con un mozzicone di sigaretta…”), a funghi (“Ci sono porcini squisiti grandi un copertone!”). Ma soprattutto ha impiantato una vigna, la vigna più a nord del mondo. Ne viene un vino un po’ scarso di zucchero, ma sta facendo di tutto per migliorarla, la tiene bassa, pochi grappoli per pianta. Ne è molto fiero, nella comunità italiana della città (cinquemila connazionali su centomila abitanti) ne parlano tutti. “Tornateci in vacanza da queste parti, è stupendo”. Ci siamo dati appuntamenti a Roma. Anche a lui piacevano le Lancia, possiede ancora un’Ardea del ’50…Vagabunda va, in autostrada fila tranquilla. Qualche rumoretto nuovo, si sente che la carrozzeria non è più quella voluta da Pinin. Ci fermiamo a visitare la città fantasma di Revelstoke, sono molto orgogliosi di avere conservato edifici e oggetti fine ‘800-primi ‘900, compresa la tipografia, il drugstore, la hall dell’albergo, il saloon. Arriviamo all’ora di cena, una secchiata di penalità ma non c’importa. Veniamo a sapere che Morault (secondo assoluto) è finito anche lui fuori strada con la Peugeot, durante la prova speciale corsa su fango: ha perso più di un’ora e tre posizioni. E i ragazzi francesi della Studebacker hanno visto una ruota andarsene per conto suo e finire dentro a un lago. Xavier si è immerso (“Mamma mia, che freddo!”) per recuperarla. Con l’aiuto di Santo Peter hanno rimesso l’auto in strada, hanno rimontato la ruota e sono ripartiti. A Londra, a Londra!