Normale ce n'è uno su dieci. Hanno tutti qualcosa di strano -almeno ai nostri occhi d'europei- questi americani dei Grandi Laghi. Ciccioni smisurati, occhi da matto, tatuaggi mostruosi, sbandati, vecchietti moribondi che si ostinano in un jogging letale. E poi, handicap in numero eccessivo, a meno che nelle vicinanze dell'hotel non ci sia un centro di riabilitazione o cose del genere. Fatto sta che sembra di essere al centro di una corte dei miracoli. E poi mangiano, mangiano: sandwiches smisurati, dolci catastrofici, tutto accompagnato da salse, contorni, patatine fritte e bidoni di Coca. Però usano il dolcificante al posto dello zucchero se prendono un caffè…Rita voleva tagliarsi un po' i capelli, stamattina. Le hanno dato appuntamento per l'una e mezzo. Il negozio era pieno di ultrasettantenni, vecchiette accompagnate e riprese da figlie-nipoti-infermiere. Quand'era troppo tardi ha capito che si trattava di una scuola per parrucchiere. Si è fatta tagliare il minimo indispensabile, ha provato a pagare e andar via, ma è stata trattenuta sulla soglia. La più anziana delle clienti aveva cominciato a cantare l'inno americano, con tanto di acuto finale raccapricciante. Abbiamo rivisto i Meeus, quelli della Jaguar XK 140 capottata quattro giorni fa: sono riusciti a riportarla su strada, a sistemare vetri e carrozzeria, riprenderanno la strada con noi (in classifica generale sono subito dietro Vagabunda…). Claude Picasso, che si era capovolto anche lui con la Pagoda e che ha ripreso la gara sostituendo il parabrezza rotto con quello usato di una Golf, è stato multato di 260 dollari da un poliziotto che non ha voluto sentire ragioni: violazione al codice della strada. Che dire? The show must go on, andiamo avanti anche noi, altra corte dei miracoli ambulante, con vetture rabberciate, gualcite, ferite. Stanchi, affranti, accidiosi. Ma pronti domattina a svegliarci alle 6.30 per prendere in tempo il timbro delle 7.37…A Londra, a Londra!