Alle otto di sera abbiamo già finito di cenare e in questo campo allestito in una vallata che rappresenta il giorno della creazione (l’erba, il fiume, gli alberi e gli uccelli) tutti cercano qualcosa da fare. C’è il gruppo dei canterini che, attorno a un chitarrista, stona il repertorio dei Beatles. C’è il gruppo “pensionati curiosi” che, non essendoci un cantiere, sorveglia il lavoro di Andy Inskip, grande meccanico alle prese con la ricostruzione della Ford Capri completamente distrutta. E c’è il professor Puddu che infastidisce “miss cappellino perfetto” mentre il suo codriver Lorenzo Castellini tenta un’altra volta a sistemare in auto i bagagli infrangendo ogni regola fisica della compressione dei corpi solidi. Noi proviamo a scrivere queste note e a scegliere fotografie che, senza internet, non possiamo inoltrare. Quanto meno ci teniamo in esercizio. Come abbiamo fatto nella speciale di oggi, cauti sullo sterrato scivoloso e ardimentosi nell’ultimo dente finale, affrontato e vinto con baldanza, là dove le schiere nemiche battevano in ritirata preferendo aggirare l’ostacolo. Vengono a visitarci i residenti locali e, tra le cento e passa vetture storiche parcheggiate in valle, preferiscono farsi fotografare intorno alla nostra. Forse per far vedere un giorno ad amici e parenti con quale stupida macchina passò un giorno di qui un buffo equipaggio italiano che pensava di arrivare addirittura a Parigi.