Quel vinaccio spacciato ieri sera per Chianti mi ha impastato la bocca e, ancora imbambolato dal sonno, ho pensato di lavarmi i denti, senza accendere la luce del bagno e prendendo a tastoni l'occorrente dal beauty-case. Il saporaccio é diventato schifo totale. Non stavo usando il dentifricio, avevo spremuto sullo spazzolino il tubetto del Voltaren, che usavo per un dolore al tendine... Questo per dire come é cominciata la giornata. Poi, tanto traffico per raggiungere l'altro albergo dove é previsto il controllo di partenza. L'acqua del radiatore va in ebollizione, faccio appena in tempo a inserire la ventola elettrica e a rimboccare con l'acqua potabile di scorta. Solite variazioni al programma comunicate prima di partire, per fortuna niente prova di 15 chilometri sullo sterrato, ma solo due giri su un facile pista da autocross. Un minuto e 40 il primo giro; stop, ripartenza, due secondi in meno. Una breve prova sicura e divertente. Vediamo dopo se riusciamo a inserire un filmatino: ma più che le immagini, sarà buffo ascoltare l'audio e le raccomandazioni del co-driver. Il resto della tappa se n'é andato in 400 chilometri pianeggianti e rettilinei, tutti in mezzo a sterminati campi di colza, frumento e grano con il contorno di abeti e betulle. Bello, ma soltanto per i primi cinque minuti. Giusto uno stop per fotografie tra i lupini giganti.. Ripiove, la strada sempre dritta e uniforme. Subentra una sonnolenza acquorea e ci vuole il traffico di Ekaterinburg per tornare vigili e guadagnare il lettone.