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02/12/2016

E stato il campione del mondo Guido Guerrini (Fia, Energie alternative) il primo a mandarci dal Motor show una foto della Giulia con cui abbiamo portato a termine l'ultima Pechino-Parigi. Sapevamo già dalla Scuderia del Portello che l'avrebbero esposta all'ammirazione del milione di visitatori. Ma vederla tutta luccicante farci l'occhietto e sentirla sussurrare "Beh, non venite a trovarmi?", é stato un tutt'uno. Faremo un pensierino per un blitz a Bologna; ma sappiamo già che poi ci verrebbe voglia di salirci, metterla in moto, sentire il rombo Alfa e portarcela via a fare un bel giro...Abbiamo sempre dato alle nostre automobili un soprannome. Per questa vettura non riuscivamo a trovare l'ispirazione giusta, il nick name é qualcosa che un giorno ti colpisce, capisci subito che era il suo da sempre: non l'hai inventato tu, ma solamente ti accorgi di averlo ritrovato. Verso la fine del rally, improvvisamente e per vie traverse, abbiamo avuto l'ispirazione o, meglio, fatto la scoperta: la nostra Giulia, proprio questa che vedete nella foto e che ci aveva portato da Pechino a Parigi in 36 giorni di gara estrema e massacrante, che era stata capace di farci arrivare tredicesimi assoluti su 109 equipaggi, secondi di classe, medaglia d'oro per non aver mai sgarrato controlli orari e prove speciali lungo i 14.000 chilometri del rally, questa amatissima Giulia un nome ce l'aveva già e circolava - con un misto di ingiustificata superiorità e un pizzico di invidia - fra alcuni dei sei equipaggi italiani finiti in classifica alle sue spalle: la Fracicona!

18/11/2016

Ormai col giornalaio ci capivamo a gesti, io alzavo il mento, lui scuoteva appena la testa: Elaborare Classic non era arrivato. Sapevo che Alberto Bergamaschi (comunicazione Continental, grande appassionato, pilota vero con il Maggiolone) aveva confezionato un bel raffronto tra due Giulia reduci dall'ultima Pechino-Parigi, la nostra quasi di serie e quella ultrapreparata di Schön. Ma quando finalmente ho avuto in mano il bimestrale ("Dottò, é arivato!" gridava l'uomo dell'edicola) mi sono reso conto che Alberto ha fatto davvero un lavoro fuori dall'ordinario. Schede, dettagli minuziosi delle elaborazioni e dei costi, prove dal vivo con entrambe le Giulia in pista e sullo sterrato. Proprio con le due vetture appena rientrate da Parigi, con le loro gomme usurate, la polvere della Mongolia, le cassette piene di ricambi. I risultati sono sorprendenti, di sicuro le due Giulia ne escono - indipendentemente dalla classifica finale che ha visto primeggiare quella preparata dalla Scuderia del Portello - col massimo dei voti. Poi, ci sono pure stralci dei nostri rispettivi diari bordo (noi abbiamo scritto tutti i giorni sulla Gazzetta dello sport, Schön sul Corriere Motori), con tutte le sofferenze, le esaltazioni, le delusioni e le soddisfazioni. Insomma, dodici pagine di goduria motoristica, foto strepitose, la personale sensazione che sarà difficile per noi "rallisti per caso" dimenticarci di quest'altra, ultima avventura.

17/09/2016

Vito e Dina é la trattoria sotto casa, praticamente una dépendence familiare. Nel pomeriggio Vito ha suonato al campanello, "Scendi, ti faccio vedere una macchina che ti piace...". Davanti all'osteria, parcheggiata nelle strisce blu, via degli Scipioni 50, ho rivisto una Alfa Giulia Quadrifoglio verde, livrea rosso fiammeggiante, targa provvisoria. Molta curiosità, il vecchio meccanico che a poca distanza ripara i motorini ha voluto vedere il motore. Io mi sono portato l'I-Pad e ho scattato qualche immagine. Poi, con fierezza, ho fatto vedere le foto delle nostre Giulia, quelle che hanno partecipato alla Pechino-Parigi e che mesi fa hanno avuto il privilegio di essere scortate da queste nipotine maggiori al museo Alfa di Arese e alla Regione Lombardia. La gente diceva "finalmente!", tutti coloro che si fermavano a rimirarla avevano parole di entusiasmo e di speranza. "L'Alfa dovrebbe davvero tornare alle corse" era la speranza espressa dai passanti più giovani. Saranno mai esauditi?

15/09/2016

Eccola, quota 1.500.000. Non avremmo mai creduto di raggiungere un simile numero di visite, ma evidentemente questo sito riesce a calamitare molta più gente di quanta potessimo immaginare o augurarci. Gente per lo più sconosciuta, attratta probabilmente - più che dall'attualità - dalla continuità di certi racconti relativi ai grandi raid. E se qualcuno finisce per caso dentro questo www.girodelmondo, poi ci torna per leggersi com'é andata a finire quella volta nel deserto del Gobi, a Ushuaya come ad Hanoi o ad Anchorage. Abbiamo gareggiato con le auto storiche in quattro continenti, ci manca l'Oceania, é vero: chissà se prima o dopo... Intanto, dobbiamo ringraziare i nostri fedeli lettori e scusarci con loro se, dopo la Pechino-Parigi, ci siamo presi due mesi di "sabbatico" estivo dal sito. Ma averlo dovuto confezionare tutte le sere, per 40 giorni, al termine di giornate di gare particolarmente faticose (é stato senza alcun dubbio il rally più massacrante che abbiamo mai disputato), ci ha indotto a staccare la spina per un po'. Adesso però un milione e mezzo di click ci stanno richiamando al dovere…

26/07/2016

 

Un bel servizio di Rai News sulla Pechino-Parigi, a cura di Annalisa Fantilli. La troupe ci ha seguito nella tappa italiana, belle immagini, interviste, spezzoni storici con le foto scattate nel 1907 da Luigi Barzini e con i filmati del nipote Andrea durante la rievocazione del 1989. Sei minuti e passa di goduria per noi che a San Martino di Castrozza eravamo già convinti che ce l'avremmo fatta. E una scoperta: uno degli intervistati, Arno Schenck, che credevamo svizzero, dice invece di essere italiano. Quindi la nostra classifica "nazionale" va corretta: siamo arrivati primi su otto equipaggi italiani (e non sette, come credevamo). Cliccare qui per vedere tutto il servizio.

06/06/2016

Scrive Milan Kundera: "E non c’è niente di più bello dell’istante che precede il viaggio, l’istante in cui l’orizzonte del domani viene a renderci visita e a raccontarci le sue promesse". Belle parole, vero? Ma se dobbiamo essere sinceri questo "orizzonte del domani" finora ci ha solo raccontato una montagna di scocciature. L'ottenimento dei visti é una processione commerciale: l'ambasciata cinese pretende un biglietto aereo con il ritorno già pagato; i russi non accettano altre fotografie se non quelle fatte a pagamento alla loro macchinetta; i bielorussi vogliono che sia stipulata una assicurazione che rilasciano solo loro; i mongoli, come tutti, chiedono che il visitatore esibisca un invito dell'organizzazione turistica che lo prenderà in carico. Se l'auto con cui si parte non é vostra, serve una dichiarazione del proprietario che autorizza alla guida, con attestazione notarile e traduzione di tutto, compreso il libretto di circolazione.
In questo labirinto, abbiamo avuto la fortuna di trovare il filo di Arianna nella persona della signora Mita della sede romana di Air China, compagnia di bandiera della Repubblica Popolare, primo vettore a collegare con voli diretti il nostro Stivale al paese del Celeste Impero. Per festeggiare il trentennale, ci farà viaggiare in business. E allora: Auguri Air China!

01/06/2016

Su pechinoparigi.gazzetta.it c'é il nostro primo articolo sulla sesta riedizione del rally che partirà il 12 giugno dalla Grande Muraglia. É una pagina che la direzione del più importante e venduto quotidiano sportivo d'Europa ci ha affidato e che gestiremo in totale autonomia, inserendo noi stessi testi, foto e brevi filmati. Un grazie, quindi, sia al direttore Andrea Monti, per la fiducia che ci ha voluto accordare; e sia al suo vice Umberto Zapelloni, un collega che di sport e motori sa davvero tutto e che ha scommesso sul successo dell'iniziativa. Cercheremo di raccontare tappa dopo tappa questa ennesima avventura e farlo quotidianamente, al termine di giornate che spesso saranno molto toste, é un compito impegnativo. Lo stimolo ce lo darete voi - amici, parenti, appassionati - dimostrando l'attaccamento a questo sito e a "Tutto il rosa della vita" che la Gazzetta da sempre irradia a profusione.

06/05/2016

Conrad Birch organizza rally internazionali. Con lui abbiamo partecipato al Tiger Rally e al Classic India. Il prossimo evento sarà l’Alpaca Rally in Sudamerica. Poi a ottobre porterà una ventina di piloti da Istanbul a Dubai. Ma a novembre ha deciso di appendere al chiodo le chiavi della macchina: per cinque mesi andrà a piedi, 2.500 chilometri dall'estremo sud dell'India fino a Calcutta. Ma l'aspetto straordinario di questo viaggio lungo tutta la costa orientale non sarà tanto camminare ogni giorno per una ventina di chilometri; quanto farlo in compagnia di tre asinelli, Zappa, Ziggy e Nina. Conrad terrà il suo bravo diario on line e pare che ci siano migliaia di animalisti pronti a condividere - in realtà virtuale - questa avventura dal sapore antico. Per un personaggio che in automobile ha attraversato tutto il mondo, questo ritorno alle quattro zampe é davvero suggestivo. Per millenni l'asino é stato uno dei mezzi di trasporto più diffusi, ma é stato soppiantato dal motore a scoppio. Quella del somaro non é una razza in via di estinzione, ma il numero si va riducendo, ne sono rimasti appena 60 milioni. Su conradbirch.me é possibile già da adesso seguire tutta la storia.

22/02/2016

Abbiamo provato le nostre Alfa Giulia e il terreno per l'esperimento é stato l'accidentato percorso della pista "segreta" di Balocco dove vengono torturati i futuri Suv e le auto con la trazione integrale. Anche scegliendo di saltare tutti i tratti "hard", la prova é risultata impegnativa assai: fango e sterrato di tutti i livelli, massicciate e pietraie, pendenze fino al 36 per cento, dossi micidiali e buche profonde. Certo, ce la siamo presa comoda, ma la cosa importante era tarare gli ammortizzatori e vedere le reazioni della vettura col pieno di benzina e 75 chili di sacchi di cemento. Foto-ricordo fuori dall'impianto (all'ingresso "accecano" qualsiasi strumento in grado di fotografare: peccato non aver potuto fare qualche ripresa nel guado) e poi lunga lotta in autostrada per sincronizzare il Terratrip. Ci siamo riusciti? Non siamo ancora alla perfezione, ma ci siamo abbastanza avvantaggiati. Avessimo avuto un manuale in italiano, sarebbe stato più facile...

09/02/2016

É davvero entusiasmante l'immagine che la Scuderia del Portello riesce a dare dell'Alfa Romeo. C'erano da premiare i piloti che l'anno scorso si erano distinti e presentare la stagione agonistica 2016. Prima di tutto sono state proiettate le immagini della Pechino-Parigi, poi un filmato sulle gare e i protagonisti della Scuderia in tutte le piste del mondo. Il presidente Marco Cajani ha illustrato partecipazioni e palmares conseguiti dai soci nei cinque continenti. Il Governatore della Lombardia Roberto Maroni e il vice presidente della Regione Fabrizio Sala hanno consegnato i trofei che riproducevano in bronzo la targa della prossima edizione della Pechino-Parigi, rally per auto storiche al quale la Scuderia del Portello parteciperà ufficialmente con due Alfa Giulia. Proprio quelle schierate sul piazzale del Museo di Arese, accanto alla nuovissima Giulia Quadrifoglio. Arturo Merzario, presidente onorario della Scuderia, ha sottolineato questo forte bisogno di rivedere le Alfa sulle piste di tutto il mondo. Fabrizio Curdi, responsabile per l'Asia dell'azienda, ha confermato l'impegno a promuovere l'aspetto sportivo perché "non può esserci un futuro se non si ha un  glorioso passato”.

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