Boris e Nadia sono i nostri angeli custodi moscoviti. Vengono in albergo anche se è domenica, ci ragguagliano su Celestina (la stanno visitando, cercheranno di capire perché c’è stata quella rottura), si impegnano per i lavori in officina di domani. Certo, c’è sempre il problema della pompa dell’olio che deve arrivare, ma pare che la spedizione sia stata fatta da Alfa per Alfa e questo dovrebbe semplificare le cose alla dogana. Poi ci accompagnano, attraverso la città, alla piazza Rossa. Foto di rito e con Ciri ed Elio ci prendiamo mezza giornata da turisti. Kremlino, i giardini, un kebab (l’aglio lo sconterò più tardi…) una birra che più buona non poteva essere. Foto con Lenin e varie amenità. Rientrati in albergo, arrivano i nostri della carovana. Theo e Fabio stanno sempre ad aggiustare qualcosa, sono terzi di categoria. Noi siamo scesi al ventiduesimo posto, in compenso – ma non certo per merito nostro – siamo sesti nella classifica a squadre. Ricompaiono vetture delle quali non ci ricordavamo più. Piove. Lampi coreografici nel cielo di Mosca. Nel campo che si vede dalla stanza al venticinquesimo piano, stamattina hanno giocato i bambini, poi due squadre di adulti ben messi in campo. Infine, anche una partita di football americano.