Tiger Rally

Per quanto alta sia una montagna,
​​bisogna arrivare in cima.
Per quanto fitta sia la foresta,
c'è sempre un sentiero che l'attraversa

(anonimo)

Stavolta la gara è quanto di più semplice si possa immaginare. Orario di partenza, orario di arrivo e basta. Se i tempi saranno comodi, faremo una gran bella passeggiata. Comunque si tratta pur sempre di attraversare tutta l’Indocina, ottomila chilometri di strade non proprio scorrevoli, in paesi che potranno mostrare caratteristiche di grande modernità o di totale arretratezza. In ogni caso, la vettura dovrà essere in ottime condizioni e noi piloti attenerci al massimo alle indicazioni del road book, soprattutto nelle metropoli. Sbagliare strada potrebbe significare una gran perdita di tempo, non credo che sarebbe facile farsi indicare la giusta via da un contadino vietnamita…Sarà sicuramente, questo Tiger Rally, la prima gara con vetture d’epoca in questi paesi. Siamo sicuri che saremo accolti con simpatia e curiosità. Avremo al seguito un’officina volante dell’organizzazione, ma l’augurio è di non dovercene mai servire.

E’ una “prima” a tutti gli effetti, non ci sono precedenti di rally con auto storiche nel Sudest asiatico. Il fascino di questa manifestazione sta in gran parte nell’idea di attraversare per primi nazioni, città e villaggi abitati da gente che gli occidentali – negli ultimi cinquant’anni - li ha visti e conosciuti in tutt’altre situazioni. Si passerà dai simboli della modernità (le torri di Kuala Lumpur, edifici tra i più alti del mondo) al cosmopolitismo di Bangkok; dalla storia ancora misteriosa di Angor Wat (la città-tempio più estesa della storia) al fascino laotiano di Luang Prabang e allo schematismo pragmatico di Hanoi. Impossibile dimenticarsi le due guerre che hanno stravolto queste nazioni. I francesi caduti a Dien Bien Phu, gli americani costretti a darsela a gambe dal Vietnam. Ma anche gli orrori successivi di Pol Pot, i genocidi. E adesso la pace, la riconquista di un progresso che si manifesta anche ospitando questi 35 curiosi equipaggi. Ne conosciamo almeno la metà, con molti di loro abbiamo già condiviso altre gare. In più, stavolta, avremo Giancarlo e Agneta Puddu come compagni d’avventura coi quali  condivideremo tanti momenti di questa zingarata bellissima, intrigante, piena di fascino, storia, cultura, panorami spettacolari e mozzafiato.