20/05/2024
È partita l’ottava edizione del rally per auto storiche Pechino-Parigi: al via dalla Grande Muraglia si sono schierati 76 concorrenti da 26 paesi diversi, con auto almeno cinquantenni e attrezzate per compiere in 37 giorni una gara di 14 mila chilometri. È il rally intercontinentale e “vivente” più antico della storia, il sogno di ogni appassionato. La vittoria del principe Scipione Borghese nella prima edizione del 1907 rimane - con orgoglio italiano - una delle pietre miliari dell’automobilismo sportivo mondiale. Soltanto nel 1997 fu possibile dar vita alla seconda edizione, risolvendo problemi diplomatici e logistici che sembravano insuperabili. Questa stessa attuale edizione ha subito un doppio rinvio, dovuto prima alle restrizioni del Covid e poi alla situazione internazionale che ha precluso l’attraversamento della Unione Sovietica e, di conseguenza, anche della Mongolia.
L’itinerario prevede però due tappe italiane: la prima, dopo uno sbarco ad Ancona il 19 giugno, a San Marino; e la seconda a Genova. Come sempre, sarà un’avventura motoristica memorabile. Non ci sarà il nulla della Mongolia, certo; ma attraversare tutta la Cina da Pechino fino alla frontiera con il Kazakistan, superando le insidie del Gobi meridionale e poi quelle tremende del Taklimakan (“deserto senza ritorno”) e soprattutto fare un simile percorso con i tempi e le prove speciali di un rally, sarà davvero impegnativo. Dopo la traversata del Caspio i concorrenti ripartiranno da Baku verso Tbilisi, sperando che in Georgia le attuali proteste politiche fra un mese si siano risolte. Tutta la Turchia, la Grecia, l’Italia e il traguardo in Place Vendôme. Quattro soste lungo il percorso, oltre 400 km al giorno con medie difficili da mantenere anche nei trasferimenti e prove speciali situate in genere proprio dei tratti più difficili.
Per regolamento sono tassativamente vietate forme di assistenza programmata. Ciascun equipaggio dovrà essere in grado di risolvere gli ordinari problemi di giornata. stivare a bordo tutti i ricambi, due ruote di scorta, acqua e viveri di emergenza. I camion-officina dell’organizzazione e il formidabile gruppo dei meccanici ufficiali interverranno soltanto nelle situazioni di particolare difficoltà. Una dozzina di notti andrà passata nei campi predisposti e nella tenda personale. Tutte le altre sistemazioni saranno nei migliori alberghi delle città fine tappa.