Nonno Crown in ritardo. Il vincitore delle due passate edizioni, gran favorito anche stavolta, é stato penalizzato di 15 minuti. La sorpresa é venuta leggendo i risultati appena apparsi sul sito ufficiale degli organizzatori. Certo, per lui un quarto d'ora é come sbucciare una fava e ci metterà un niente a recuperare il ritardo. Di sicuro oggi ci ha superato in rettilineo con la sua Leiland 76 (otto cilindri, 4.400 cc) e ho avuto l'impressione di essere stato schivato da un missile terra-terra. Noi tutto bene, sempre a zero penalità dopo dieci ore di guida, faticosa al mattino per il traffico di Datong e per tutti i camion della Cina a conclave davanti a noi; rallentata nel pomeriggio per la pioggia insistente che si é ovviamente infittita proprio sotto il grande arco con i dinosauri, dove tutti siamo scesi dalle automobili per fare le foto di rito. La mattinata era cominciata con due delusioni. La prima: chissà perché non avevo trovata improbabile l'informazione sull'apertura delle banche alle 7 di mattina. Una guardia giurata mi ha bloccato all'ingresso, ha messo l'indice in verticale e poi, piegandolo ad uncino, me l'ha agitato sotto il naso. Voi non lo sapete, io adesso sì: per i cinesi quel dito rattrappito significa "9". Volevo entrare in banca due ore prima dell'apertura, "strana gente 'sti europei", avrà pensato. Delusione numero due: in questi rally abbiamo imparato la tecnica per rubare il pranzo. A colazione ci facciamo due super panini e li nascondiamo in un apposito contenitore. Ci sentiamo molto astuti ma oggi, passando con disinvoltura davanti alla hall, Rita ha visto che che venivano distribuiti sacchetti con doppio tramezzino, frutta e uovo sodo. Ha preso i nostri due regolamentari, ma devo confessare una cosa: il pranzo rubato ha tutto un altro sapore.