C'era in programma una bellissima gara in Africa, in occasione del cinquantenario del Safari rally: partenza da Città del Capo e arrivo a Malindi. Comprammo un'auto "giusta" per la bisogna, solida, sei cilindri, spaziosa. Vennero a prenderla i Banham, principi dello staff dei meccanici dei grandi raid, e la prepararono come si deve. Alta da terra, cinture a quattro punti, roll bar, sedili anatomici, superserbatoio. Peter e Betty avevano sentito che per la sua andatura sculettante in curva volevamo chiamarla Guendalina bla bla, come l'oca chiacchierona degli Aristogatti. Peter glielo scrisse sul portabagagli, ma all'inglese - "Gwendolina" - e da allora si chiama così. In Africa si comportò benissimo, vide con noi branchi di elefanti, giraffe, un leone a due passi. Cinque struzzi davanti alla stella. Ottavi nella classifica finale. Poi l'Emerald classic, una settimana a girare in Irlanda. Altra gara in Africa, il Sahara challenge. Settimi assoluti con Silvana navigatrice. Altra avventura in Asia, da Kuala Lumpur ad Hanoi! Un mese nell'Indocina più bella e affascinante. Negli ultimi anni si é riposata. Anche perché Gwendolina é fatta solo per i grandi raid e, dal 2007, in quel settore interviene ormai la Scuderia del Portello.